DRIM Fotografi

Ideata dal Museo Mallé, la mostra presenta una selezione di opere fotografiche realizzate dal collettivo DRIM, acronimo delle iniziali dei nomi dei componenti del quartetto composto da Diego Crestani, Roberto Collo, Ivano Einaudi, Marco Armando, che si dipana nelle quattro sale espositive seguendo un fil rouge rappresentato dal costante sguardo - reale e trasognato come il nome del collettivo suggerisce nella pronuncia italiana della parola inglese "sogno" - verso i paesaggi, sia reali che immaginari, sia del territorio valmairese che di altri luoghi del mondo.

«Attraverso le mostre e i progetti transdisciplinari, il Museo Mallé si propone di entrare sempre più in relazione con il contesto sociale e culturale – riconosce la curatrice della mostra e direttrice del museo, Ivana Mulatero - la mostra DRIM Fotografi. Paesaggi dell’anima di Diego Crestani, Roberto Collo, Ivano Einaudi, Marco Armando è un esempio di attivazione delle risorse iconografiche del Museo (custode di centinaia di fotografie datate tra Otto e Novecento), con le personalità creative del territorio. Sono state selezionate per l’occasione oltre un centinaio di opere fotografiche dell’ultima decade, che disegnano il profilo dell’esposizione e che offrono significativa testimonianza dell’attività di quattro autori: Diego Crestani, Roberto Collo, Ivano Einaudi, Marco Armando. I fotografi appartengono a generazioni diverse ma sono accomunati dal territorio in cui vivono e dal fatto di essere cultori della disciplina non associandola ad un mestiere ma considerando la fotografia – nel suo insieme, omogeneo e indifferenziato – quale maestra, biblioteca e laboratorio per quanti si sono serviti della macchina fotografica come artisti consapevoli».

Continuando nel solco delle precedenti mostre fotografiche realizzate dal Museo Mallé (Tra Terra e Cielo, 2019; Paesaggi ritrovati: fotografie di Michele Pellegrino e incisioni di Francesco Franco, 2021; Il sogno parigino di Aldo Galliano, 2024; Anteprima di Bruno Rosano, 2024) questo nuovo progetto espositivo affronta il genere fotografico del paesaggio secondo un’accezione di sensibile e intima mappa delle esperienze compiute attraversando luoghi diversi con la capacità di ogni autore di coniugare emozioni e intensità, sogno e realtà.

Il sottotitolo della mostra, “Paesaggi dell’anima”, richiama lo studio del filosofo Umberto Galimberti pubblicato nel 2017 nel quale è ripercorsa l’idea degli antichi che avevano consegnato un’anima all’uomo ma anche al mondo: e nell’armonia delle due anime vedevano accadere quel che nel loro linguaggio chiamavano “bellezza”. Ideale suggello di tutti i cromatismi, le inquadrature, i punti di vista e le possibilità concettuali evidenziate in mostra, la co-essenza delle due entità che compongono quel concerto dell’anima che si chiama cultura, analizzata da Galimberti, suggerisce la fertile impossibilità di trovare un’angolazione definitiva per afferrare univocamente il reale.

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito e rientra nel circuito Abbonamento Musei.

La mostra  resterà aperta fino a domenica 12 gennaio 2025 e sarà visitabile sabato e domenica dalle 15:00 alle 19:00 e su appuntamento in orario settimanale

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito e rientra nel circuito Abbonamento Musei.

 

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